L’Italian Fruit Village compie un anno. Con Emilio Ferrara, presidente del Consorzio Edamus, parliamo del progetto, tenuto a battesimo proprio al Fruit Logistica di Berlino, e dei prossimi passi. Una collettiva inedita che intende ampliare la propria sfera di influenza, senza abbandonare la sua mission: l’internazionalizzazione del cibo italiano.
IFV rappresenta, ormai, un punto di riferimento innovativo nel panorama della valorizzazione e promozione nazionale ed internazionale di aziende italiane del comparto ortofrutta e non solo. Il bilancio del primo anno del progetto?
Tante le innovazioni che hanno caratterizzato il progetto e lo hanno fatto apprezzare e distinguere dalla classica “collettiva” di esposizione fieristica: dalla valorizzazione culinaria dei prodotti con importanti protagonisti del mondo della gastronomia stellata italiana, alla presentazione di progetti e iniziative importanti, fino ad arrivare all’elevato standard di condivisione e confronto nell’ambito dell’agorà dell’Italian Fruit Village.
Le attese per il 2020?
Il 2020 è l’anno del consolidamento del progetto di punta del Consorzio Edamus. Dopo l’importantissimo appuntamento al Fruit Logistica di Berlino – dove Italian Fruit Village ha in serbo l’esaltazione effettiva e concreta del Made in Italy – sono previsti nel corso del 2020 altri eventi fondamentali per la promozione innovativa a livello internazionale di aziende eccellenti del mondo del food.
Mission e obiettivi del progetto?
É sempre più alta da parte delle aziende la richiesta di far parte di un progetto nuovo, che si muova a livello internazionale a passi decisi, portando con sé realtà diverse del panorama del food di alta qualità. Per recepire le istanze di coinvolgimento e crescita della piattaforma, che provengono proprio dalle aziende, si sta pensando di rendere ancora più inclusivo il senso di appartenenza al Village che da Italian Fruit Village potrebbe evolvere in Italian Food Village.
